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venerdì 7 gennaio 2011

Venti anni dopo

Secondo le cronache dovremmo essere alla fine di una storia durata ben venti anni. L'assassino di Simonetta Cesaroni dovrebbe finalmente essere affidato alle patrie galere per sempre. Almeno questo è quello che si augura il PM Ilaria Calò. Leggiamo la notizia dall'Ansa

Via Poma, pm chiede ergastolo per Busco


L'uomo è accusato dell'omicidio della 


fidanzata, Simonetta Cesaroni, uccisa a Roma


il 7 agosto 1990 con 29 coltellate


07 gennaio, 18:15
Via Poma, pm chiede ergastolo per Busco
di Paolo Montalto
ROMA - Per il rappresentante della pubblica accusa non ci sono dubbi: fu Raniero Busco, il 7 agosto 1990, ad uccidere Simonetta Cesaroni negli uffici romani degli Ostelli della gioventu'.
E proprio per la crudelta' d'azione non puo' che essere condannato al carcere a vita. Tutto scontato, quindi; almeno secondo i commenti che gia' da prima di Natale si facevano pronosticando l'esito della requisitoria. Lo si era capito gia' il 21 dicembre scorso dal primo spaccato dell'intervento pm Ilaria Calo', che oggi, davanti alla III Corte d'assise, ha illustrato le prove scientifiche per supportare la sua richiesta di condanna all'ergastolo. La fine della requisitoria e' stata un macigno: ''Nessun dubbio sulla responsabilita' di Busco; nessun dubbio sull'esistenza dell'aggravante della crudelta'. Per uccidere Simonetta bastavano tre delle lesioni che sono state provocate; tutte le altre sono crudelta'''. Le prove scientifiche raccolte dimostrerebbero che ''l'ipotesi accusatoria e' supportabile milioni di miliardi di volte in piu' rispetto a quella difensiva''. La certezza del pm e' che ''in corrispondenza di entrambi i capezzoli della ragazza e sul suo reggiseno sono state trovate tracce di Dna riconducibili a Busco senza dubbi'' e che la dinamica porta a ''29 lesioni da punta e taglio, tutte prodotte in un brevissimo lasso di tempo mentre l'aggressore stava a cavalcioni sulla vittima'' nonche' a un trentesimo taglio ''sulla clavicola di Simonetta con una crosticina ematica uguale a quella sul morso al seno''. Lo schema dei consulenti dell'accusa e' stato fatto proprio dal pm: ''l'aggressione mortale non e' stata successiva a una colluttazione; il materiale biologico trovato indica un approccio orale dell'aggressore; il profilo del materiale biologico e' quello di un uomo ed e' compatibile con quello di Busco; la sua dentatura ha caratteristiche che la rendono unica e la morfologia del suo morso corrisponde alla morfologia del morso sul seno di Simonetta''. L'ulteriore certezza e' la non esistenza di ipotesi alternative alla responsabilita' di Busco. ''Non ci sono spiegazioni alternative alla presenza del suo Dna sulla porta della stanza dove fu trovata morta Simonetta - ha detto il pm - E' impossibile che qualche altra persona sia stata in quella stanza senza lasciare alcuna traccia biologica seppure essa microscopica''. Busco oggi non era in aula perche' influenzato. Delusa la moglie Roberta Milletari'. ''Ci siamo sentiti da subito intrappolati. Ci hanno portati qui e pensavamo che comunque sarebbero riusciti a trovare qualche elemento, che sarebbe uscita la verita'. Non e' stato cosi'; si e' puntato solo su Raniero e basta''. ''Scontata'' la richiesta di ergastolo secondo l'avvocato Paolo Loria, difensore di Busco. ''E' l'impostazione del pm che e' totalmente sbagliata - ha detto - Rimangono forti dubbi proprio su quel palazzo di via Poma, ci sono elementi estranei a Busco, prove scientifiche che hanno dimostrato di essere tutto tranne che scientifiche. Tutte cose che dimostreremo nel nostro intervento''. Di contro, ''la ricostruzione fatta dal pm non e' assolutamente fantasiosa - ha detto l'avvocato Massimo Lauro legale di parte civile per la sorella di Simonetta Cesaroni - ma e' suffragata da elementi tecnici inconfutabili. Non e' facile il compito che avra' la Corte''. A fine mese, la sentenza.
Ci vuole un bel coraggio a chiedere l'ergastolo per Raniero Busco. Per le nostre latitudini invocare una condanna così grave è come domandare la pena di morte. Raniero Busco non è un criminale, non ha precedenti penali. Si tratta di un uomo sposato e con figli che ha mai dato fastidio a nessuno. Allora come mai il PM è così duro con lui, perché cala questo carico da novanta? Forse perché la morte atroce di Simonetta Cesaroni ha sconvolto tantissimo l'opinione pubblica da richiedere un giudizio esemplare? No, non è per questo. C'è un'altra ragione. Si vuole scaricare su quest'uomo vent'anni di inefficienze, errori, sbagli, abbagli, persecuzioni inutili. Il PM vuole lanciare il segnale che la Giustizia sa essere forte anche se arriva in ritardo. Insomma, il messaggio è che il Bene trionfa sempre. No, caro PM. Non è questo che noi vogliamo. Non ci interessa affatto l'esecuzione del colpevole. Vogliamo semmai capire, se questa è veramente la verità, perché ci avete messo tanto a scoprirla. Ma non è questa la riflessione che si vuole da tutti noi. Urlare l'ergastolo significa proprio mettere a tacere la Ragione, significa che non ti dò diritto di replica. Dopo venti anni ti consegno un colpevole, te lo sistemo una volta per tutte e quindi non ti lamentare. Come a dire, abbiamo sbagliato ma ora rimedieremo. Ergastolo per Busco significa quindi riparare i torti. Torti fatti a Pietrino Vanacore, a Federico Valle, ovviamente alla famiglia Cesaroni e soprattutto a Simonetta. Ma noi cittadini non vogliamo questo sacrificio di Isacco. Nessuno di noi pretende che dopo venti anni di pessime inchieste si giunga a condannare un uomo perché abbiamo dimostrato oltre ogni ragionevole dubbio che Raniero Busco è colpevole. Innanzitutto, questo ragionevole dubbio noi lo abbiamo. Proprio perché è Busco. Se fosse stato un estraneo a tutta la faccenda lo potremmo anche capire. Ma stiamo parlando dell'allora fidanzato ufficiale di Simonetta Cesaroni. All'epoca Raniero Busco avrebbe dovuto essere il maggiore indiziato come anche chi gioca al piccolo investigatore sa. Invece non è stato così. Venite ora a dire che quest'uomo è il colpevole? Vent'anni fa non lo avete neppure preso in considerazione ed ora venite a dirci che è proprio lui l'assassino? Allora siete una massa di incompetenti che adesso vuole farci credere che sanno fare il loro lavoro. Nel 1990 sarebbe stato molto facile per la Magistratura appurare l'alibi di Busco. Oggi, è quasi impossibile. La verità è che Busco non è il colpevole ma il capro espiatorio. E' un giochetto che si fa spesso in Italia per nascondere le inefficienze, le ignoranze, i pasticciacci come li chiamava Carlo Emilio Gadda. Oramai, molti di noi hanno quel minimo di conoscenze tecniche per capire che nel delitto Cesaroni non ci troviamo di fronte al dramma di una coppia in crisi ma all'aggressione di un predatore sessuale che non aveva nessun rapporto di conoscenza con Simonetta Cesaroni. Colpire 29 volte e in parti così delicate (occhi, seno, vagina) non sembra affatto dovuto alla furia di un fidanzato in preda al furore. Chi volete prendere in giro? Ma chi credete che siamo noi? Dei perfetti cretini? Il gruppo sanguigno di Raniero Busco è 0. Quello dell'assassino, almeno quello per quindici anni attribuito all'assassino, è di gruppo A. Come ha fatto un gruppo 0 a diventare un gruppo A? Inoltre, l'assassino si è portato via i vestiti di Simonetta, i monili e persino 50 mila lire prelevati dalla borsetta. Perché diavolo Busco avrebbe dovuto fare una cosa del genere? per farsi meglio catturare? Quando la macchina della Legge si mette a macinare una persona passa su qualsiasi cosa pur di vederla in galera. Ma Legge è Giustizia non sono la stessa cosa. Allora io dico al PM Ilaria Calò che se Busco verrà condannato la storia non finisce qui. Inizia da qui. Al pubblico, agli addetti ai lavori, ai lettori esigenti, ai protagonisti, a quelli che si sono suicidati, ai perseguitati tutti, devono dare mille spiegazioni: perché un reo così a portata di mano è finito in galera non venti ore dopo l'avvenuto omicidio bensì venti anni dopo? Chiedere l'ergastolo per Busco è un atto di protervia. Se anche lui fosse il colpevole, l'ergastolo sarebbe comunque una misura eccessiva per un uomo che in tutto questo frattempo è stato una persona a modo. Non ci convince questa richiesta. Non ci convince affatto. Anzi, ci suscita molti dubbi e anche una certa rabbia perché ha il sapore della Revenge, cioè della vendetta. E' polvere negli occhi. Solo polvere negli occhi.

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