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martedì 21 dicembre 2010

Parte nona: l'alibi di Michele Misseri

ALIBI

Sabrina Misseri non dice tutta la verità. Bisogna però vedere se non la dice da colpevole o da innocente. Mi spiego, quando Sabrina viene interrogata lei sa che il padre la sta accusando di omicidio per cui forse cerca di giustificare tutti i suoi movimenti. Tanto più che il tono degli inquirenti, nei suoi confronti, è molto, molto intimidatorio. Mentre con Michele Misseri il tono è pacato, quasi comprensivo, gli fanno dire quello che vogliono addirittura gli suggeriscono le risposte. Insomma, gli fanno intendere che secondo loro qualcosa non torna e forse non c’entra con l’omicidio. Sono loro, mi pare a suggerirgli che forse ha una via di fuga, e questa via di fuga richiede un sacrificio: mandare sua figlia in galera al posto suo. Ed è proprio quello che Michele fa.
Com’è stato incastrato la prima volta Michele Misseri? Lo hanno messo di fronte ad una contraddizione. Leggiamo il testo del riesame:
dichiarazioni rese dal cognato Serrano Giuseppe in relazione all’arrivo del Misseri sul fondo per raccogliere i fagiolini, alle ore 15:45 anziché alle 15:00; tabulati telefonici attestanti che il Misseri alle ore 15:25 era fuori Avetrana e in un ambito territoriale compatibile con il luogo dove aveva occultato il cadavere).
In pratica, i magistrati hanno chiesto a Misseri dove fosse quel pomeriggio del 26 agosto. Lui in un primo tempo ha sostenuto di trovarsi nel campo con il cognato a raccogliere fagiolini. Il cognato però asserisce che quel giorno Michele non è arrivato alle 15:00 come il solito, bensì alle 15:45. I magistrati sanno anche un’altra cosa, ossia che alle 15:25 si trovava fuori da Avetrana, come attestano i tabulati telefonici.
Dov’è il problema? Il problema è questo: se Michele, come al solito, alle 15:00 doveva trovarsi in questo campo è plausibile che alle 14:35 – 14:36 ancora dormisse sulla sdraio? Hanno i giudici e gli inquirenti appurato che fosse abitudine di Michele riposare fino a quell’ora? Per funzionare lo schema dell’innocenza di Michele Misseri, egli non solo deve svanire dalla scena del crimine ma deve anche ovattare la sua presenza in casa. Dunque, non è nel garage, ma in casa. Ma non basta. Anche in casa non può essere giustificato il fatto che non abbia udito nulla. Allora, dormiva. E’ un alibi debolissimo che non dovrebbe essere difficile smontare, basterebbe indagare presso le persone che lo conoscevano se era sua abitudine appisolarsi per molto tempo nel pomeriggio. Io sono convinto che egli sia andato effettivamente a riposare. Ma alle 14:30 era già sveglio, e si era recato in garage a prepararsi per qualcosa. A cercare qualcosa. Vede la nipote in short, non resiste alla tentazione e la convince a seguirlo. Lì tenta l’approccio, non riesce, per evitare uno scandalo la uccide e poi ne occulta il cadavere.
Comunque sia, egli durante l'incidente probatorio nega che quel pomeriggio dovesse recarsi a raccogliere i fagiolini. Ecco le sue asserzioni:

PROC. AGG. DOTT. PIETRO ARGENTINO: ecco, quindi poi siete ritornato in Avetrana.
MICHELE MISSERI: sì.
PROC. AGG. DOTT. PIETRO ARGENTINO: e siete andato dove? A raccogliere i fagiolini come avete detto la volta scorsa?
MICHELE MISSERI: i fagiolini prima, sì.
PROC. AGG. DOTT. PIETRO ARGENTINO: bene.
MICHELE MISSERI: con mio cognato.
PROC. AGG. DOTT. PIETRO ARGENTINO: e c’era suo cognato.
MICHELE MISSERI: sì.
PROC. AGG. DOTT. PIETRO ARGENTINO: a che ora siete arrivato?
MICHELE MISSERI: quattro, quattro e mezza potevano essere.
PROC. AGG. DOTT. PIETRO ARGENTINO: quattro, quattro e mezza. E vostro cognato nulla vi ha detto?
MICHELE MISSERI: no, non era... non era...
PROC. AGG. DOTT. PIETRO ARGENTINO: “Come? Avevamo appuntamento alle tre e ti sei...?”.
MICHELE MISSERI: no, non sapeva ... Allora, io ho detto “Vedi che domani forse sei da solo perché io devo andare con il trattore”.
PROC. AGG. DOTT. PIETRO ARGENTINO: uhm.
MICHELE MISSERI: non era programmato che dovevo andare. Poi, visto che lui stava là, sono andato.
PROC. AGG. DOTT. PIETRO ARGENTINO: ho capito. Per raccogliere i fagiolini.
MICHELE MISSERI: i fagiolini. Che poi non è che ne ho raccolti tanti che li aveva raccolti tutti lui.

Tuttavia, questa dichiarazione è falsa. E' stato infatti proprio il cognato ad asserire che lo aspettava per le 15:00 e non si è presentato. Ma perché Misseri nega questo impegno di lavoro? Proprio per accreditare la tesi che dormiva alle 14:35, quando più o meno sua figlia sarebbe andato a svegliarlo. Invece, non dormiva affatto, era pronto per recarsi nel campo. Scende in strada, forse vorrebbe andare  a prendere la macchina ma vede sua nipote in short e modifica i suoi piani.

sabato 18 dicembre 2010

Parte ottava: violenza sul cadavere

La violenza sul cadavere
Vediamo cosa dice Misseri a proposito dell’abuso che avrebbe effettuato sul corpo oramai inanimato della propria nipotina appena uccisa dalla figlia, secondo quanto da lui dichiarato. Ecco l’estratto dall’incidente probatorio.

PROC. AGG. DOTT. PIETRO ARGENTINO: allora, mi segua adesso. Quindi a questo punto porta la bambina ... va direttamente al pozzo oppure c’è stato l’episodio di violenza di cui lei mi ha parlato nei precedenti interrogatori?
MICHELE MISSERI: ma non ce l’ho fatta.
PROC. AGG. DOTT. PIETRO ARGENTINO: allora spieghi bene questo fatto.
MICHELE MISSERI: sì.
PROC. AGG. DOTT. PIETRO ARGENTINO: che cos’è successo? L’ha portata sotto l’albero di fico...
MICHELE MISSERI: sì.
PROC. AGG. DOTT. PIETRO ARGENTINO: ...e che cos’è successo?
MICHELE MISSERI: l’ho spogliata...
PROC. AGG. DOTT. PIETRO ARGENTINO: l’avete spogliata.
MICHELE MISSERI: certamente la volevo violentare ma non ce l’ho fatta.
PROC. AGG. DOTT. PIETRO ARGENTINO: non ce l’avete fatta. E che cos’è successo?
MICHELE MISSERI: l’ho rivestita di nuovo...
PROC. AGG. DOTT. PIETRO ARGENTINO: “non ce l’ho fatta” in che senso?
MICHELE MISSERI: non avevo il coraggio.
PROC. AGG. DOTT. PIETRO ARGENTINO: non avevate il coraggio. Però l’avete spogliata.
MICHELE MISSERI: l’avevo spogliata.
PROC. AGG. DOTT. PIETRO ARGENTINO: quindi l’avete ... E non c’è stato, quindi, quell’episodio di cui ci avete parlato nei precedenti interrogatori. Cioè ci avete parlato di eiaculazione, addirittura di...
MICHELE MISSERI: io... io ho parlato di così sai perché?
PROC. AGG. DOTT. PIETRO ARGENTINO: perché?
MICHELE MISSERI: non mi crede nessuno.
PROC. AGG. DOTT. PIETRO ARGENTINO: eh, spiegate.
MICHELE MISSERI: non mi crede nessuno perché una volta che l’ho spogliata chi è che mi crede? Nessuno. Ecco perché ho detto così.
P.M. DOTT. MARIANO BUCCOLIERO: e cioè? Non è chiaro. Perché avete detto questo episodio di violenza così brutto? Perché? Qual era la necessità di dire? Nessuno ve l’ha chiesta quella cosa. Perché l’avete detto?
MICHELE MISSERI: forse ho sbagliato, non...
AVVOCATO GALOPPA: Ti volevi far ricadere tutta la colpa su di te? Volevi che si credesse che avevi fatto tutto tu?
MICHELE MISSERI: può darsi.
AVVOCATO GALOPPA: anche l’omicidio?
MICHELE MISSERI: sì.
Cap. ABBASCIANO: O ti vergogni? Tu devi superare qualsiasi tipo di vergogna Michele. Ti vergogni tuttora...
MICHELE MISSERI: no .
Cap. ABBASCIANO: ...di dire qualcosa?
PROC. AGG. DOTT. PIETRO ARGENTINO: no, il problema è questo...
Cap. ABBASCIANO: sii chiaro
PROC. AGG. DOTT. PIETRO ARGENTINO: il problema...
Cap. ABBASCIANO: diccelo per bene.
PROC. AGG. DOTT. PIETRO ARGENTINO: il problema è questo: lei sa che su questo episodio ci sono degli accertamenti tecnico-scientifici in corso.
MICHELE MISSERI: eh.
PROC. AGG. DOTT. PIETRO ARGENTINO: voglio dire, ai fini della sua credibilità, se lei ci dice fesserie, ci dice cose non vere poi, se si scopre che invece avete detto una fesseria, poi viene meno la sua credibilità. Per questo io più volte la sto invitando a dire la verità, tutta la verità. Quindi cos’è successo? Siete arrivato a quell’albero, vi siete fermato, avete preso il corpo della bambina...
MICHELE MISSERI: sì.
PROC. AGG. DOTT. PIETRO ARGENTINO: ...e siete andato sotto l’albero...
MICHELE MISSERI: del fico.
PROC. AGG. DOTT. PIETRO ARGENTINO: ... di fico. L’avete spogliata ma vi sarete spogliato pure voi.
MICHELE MISSERI: sì, sì.
PROC. AGG. DOTT. PIETRO ARGENTINO: perché se mi dite che “Non ce l’ho fatta” vi sarete spogliato pure voi.
MICHELE MISSERI: sì.
PROC. AGG. DOTT. PIETRO ARGENTINO: avete cercato di penetrarla la bambina.
MICHELE MISSERI: sì, però non ...
PROC. AGG. DOTT. PIETRO ARGENTINO: però?
MICHELE MISSERI: non ho avuto il coraggio.
PROC. AGG. DOTT. PIETRO ARGENTINO: ma avete cercato di penetrarla.
MICHELE MISSERI: sì, sì.
PROC. AGG. DOTT. PIETRO ARGENTINO: eh, però vi siete subito ritratto, cioè non siete arrivato all’orgasmo.
MICHELE MISSERI: no.
PROC. AGG. DOTT. PIETRO ARGENTINO: questo volete dirmi?  Quindi poi l’avete rivestita ...
MICHELE MISSERI: e l’ho portata al pozzo.
PROC. AGG. DOTT. PIETRO ARGENTINO: e l’avete portata al pozzo. Vuole intervenire? Prego.
C.T. DOTT.SSA BRUZZONE ROBERTA: ci spieghi cosa hai fatto esattamente? Ci spieghi bene cosa hai fatto esattamente sotto quell’albero? Per filo e per segno? In maniera molto chiara? Perché non è chiarissimo. Dicci esattamente quello che hai fatto.
MICHELE MISSERI: violentata.
C.T. DOTT.SSA BRUZZONE ROBERTA: l’hai violentata? Cioè sei...? Hai...? Sei entrato dentro il corpo di Sarah?
MICHELE MISSERI: sì.
C.T. DOTT.SSA BRUZZONE ROBERTA: in quel momento. Okay.

Parte settima: occultamento del cadavere

La fase di occultamento del cadavere

Nessuno dubita che questa fase sia tutta legata a Michele Misseri. È un fatto innegabile che lui non può assolutamente smentire. Secondo la versione ormai accreditata Sabrina uccide Sarah e Michele ne occulta il cadavere. In questo non viene aiutato da nessuno. Il corpo di Sarah verrà ritrovato in pozzetto all’interno di un’area di campagna appartenente al Misseri. Ciò che non si spiega, però, è come viene trovata la piccola Sarah. Nuda. Qual è scopo avrebbe denudare il cadavere? Quale fine? Assolutamente nessuno. Anzi, è controproducente perder tempo a spogliare il cadavere di una persona appena assassinata. Le ricerche per trovare Sarah iniziano immediatamente. Misseri non può sapere se nel frattempo Sabrina si sia tradita o meno. Se arriveranno i carabinieri a cercare Sarah nel suo campo. Eppure, perde tempo a spogliare il corpo di Sarah. Perché? È lui steso a dirlo: ha abusato del cadavere. Ha spiegato di aver penetrato il corpo senza vita di Sarah e di aver eiaculato. Poi asserisce che c’è stata penetrazione ma senza eiaculazione. Poi non c’è stata neppure l’abuso. Si è trattato di una menzogna per rafforzare la tesi che era stato lui a uccidere Sarah. Sì, va bene. Ma rimane il problema del perché, se non ha abusato del cadavere, abbia spogliato Sarah. Il TdR non si pone affatto questo problema. Ma descrive Michele Misseri come persona assolutamente mite e sotto un pesante senso di colpa. Sinceramente, se ho il dubbio che abbia violentato un cadavere, non vedo proprio come si possa poi credergli su tutto il resto. Uno che giunge ad un gesto così estremo è necessariamente uno privo si scrupoli. Ed uno privo di scrupoli potrebbe benissimo accusare la figlia per farla franca. In ogni caso, per funzionare lo schema accusatorio, Misseri bisogna che descriva la figlia come se fosse estremamente cinica, difatti, secondo le sue parole, lui avrebbe chiesto: «ma cos’è che hai combinato» e Sabrina avrebbe risposto: «già comunque mi stava dando pure fastidio». Ciò che colpisce in ricostruzione è che il padre non chiede alla figlia cosa sia accaduto, perché lo abbia fatto. Si limita a dire «si, e mo la responsabilità chi è che se la prende? Me la devo caricare tutta io la responsabilità» (e ciò in quanto Sabrina è una ragazza di soli 22 anni mentre lui un uomo adulto: «…perché mi dispiaceva che lei era bambina e io ero grande…»);
Né, attenzione, chiederà in seguito alla figlia il perché di questo delitto. Come su può credere a una cosa del genere? Come si può pensare che il Misseri abbia il sangue freddo di pensare subito a prendersi la colpa di tutto senza chiedere nessuna spiegazione dell’accaduto. In ogni caso egli agisce prontamente.  E mentre si prodiga a nascondere il cadavere di Sarah, nel frattempo Sabrina invia un sms a Mariangela (14;39) dicendole che è pronta. Quindi esce dal garage ed aspetta l’amica per la strada. Mariangela quando riceve l’sms e a pochi centinaia di metri da casa Misseri.
Quando le due amiche si allontanano, Michele Misseri sposta il corpo di Sarah dal garage alla macchina, una SEAT Marbella rossa. E a proposito di quest’auto sentiamo cosa dice la Spagnoletti: in occasione del suo arrivo a casa Misseri, il cancelletto d’ingresso era chiuso, la porta del garage, invece, presentava le ante centrali aperte, per strada v’erano entrambe le auto della famiglia (ovvero la “Marbella” rossa di Michele, più vicina al garage ed in posizione quasi obliqua, e la “Opel Astra” di sua moglie), ma non c’erano né il padre né la madre della sua amica; che, dopo essersi da lì recate per andare a casa di Sarah, esse sono ritornate presso l’abitazione di Sabrina, e qui ella ha visto Misseri Michele accovacciato vicino alla “Marbella”, chino su quello che le è apparso un attrezzo agricolo metallico; che, nell’occasione, Sabrina ha chiesto al padre se avesse visto Sarah, ma questi, girando solo il collo, le ha risposto di no; che esse sono perciò ritornate a casa della ragazzina e poi, dopo un passaggio dall’abitazione di una zia, si sono recate, ancora una volta, a casa Misseri, dove la porta del garage era sempre aperta, tutt’e due le macchine erano sempre presenti (la “Marbella”, tuttavia, spostata), e dove, però, essa teste non ha più visto il Misseri, ma soltanto sua moglie, che è uscita dal cancelletto e si è messa in macchina con Sabrina, che nel frattempo l’aveva allertata telefonicamente.
Dunque, la spagnoeltti passa tre volte da casa Misseri, alle 14;42 sappiamo che era presente perché lo squillo di Sabrina a Sarah viene fatto in sua presenza. La spagnoletti non scorge né il Misseri né la molgie di costui. Però nota entrambe le vetture di famiglia ferme lungo i marciapiede che costeggia casa Misseri. Quindi lei e sabirna vanno dai familiari di Sarah. Dopo 10 minuti ritornano in via Deledda. La Spagnoletti nota nuovamente le due auto ma nella medesima posizione di prima. Questa volta scorge Misseri che è piegato sulla sua auto mentre ripone un attrezzo agricolo. Ovvero, una zappa. Per la cronaca, Misseri ha già caricato il corpo di Sarah sull’auto. Il problema è come ha caricato il corpo si Sarah? Ha spostato la macchina oppure no? Se Mariangela ritrova l’auto nella medesima posizione di prima sembrerebbe che questa non sia stata  spostata. Tuttavia, nell’incidente probatorio, egli asserisce di aver spostato l’auto, di averla posizionata con il portello posteriore in direzione dell’entrata del garage. Forse, lo ha davvero fatto. O forse no. Quello che comunque non si spiega è, nell’ipotesi che Sabrina sia l’assassina e lui solo un complice nell’occultare il cadavere, quello che abbiamo detto prima: perché Sabrina avrebbe dovuto tornare indietro con l’amica dieci minuti dopo rischiando di far scoprire tutto?

Parte sesta: le strane azioni post-mortem di Sabrina assassina

Azioni post mortem

Sappiamo che Michele Misseri ha nascosto il cadavere di Sarah Scazzi. Su questo non ci sono dubbi. Chiunque l’abbia uccisa, è stato però lui ad occuparsi del’occultamento. Ma torniamo a quel garage, a quella strada, a quell’ora. Cosa è accaduto quando Mariangela è giunta da Sabrina? Prendiamo il testo delle motivazioni del Riesame:

Oltre a questo, però, la Spagnoletti allega con certezza altre circostanze, indubbiamente negative per la sua amica, ovvero che: a) quest’ultima, a differenza di quanto solitamente accadeva, s’è fatta trovare già per strada, con la borsa e l’asciugamano del mare nelle mani, sicché ella non è neppure scesa dalla macchina; b) Sabrina era visibilmente agitata per l’assenza di Sarah e, nel montare in macchina ed immediatamente dopo, ha effettuato due telefonate all’apparecchio della cugina: alla prima delle quali – a dire della stessa Sabrina – sarebbero seguiti sei-sette squilli a vuoto [si tratta della citata chiamata delle ore 14:42:48 ricevuta dalla Scazzi a seguito della quale il Misseri si era accorto della presenza del telefono della nipote a circa 20 cm. dal cadavere, n.d.e.]; mentre, alla seconda, il telefono sarebbe risultato irraggiungibile [la chiamata risale alle 14:44:24 allorché la batteria si era oramai staccata dal telefono dopo che il Misseri lo aveva raccolto, n.d.e.]; c) subito dopo questi tentativi di chiamata, e quindi dopo appena una decina di minuti dal mancato appuntamento, Sabrina durante il loro tragitto in auto, ha inaspettatamente esclamato “l’hanno presa, l’hanno presa”, e tale affermazione avrebbe poi insistentemente ripetuto durante l’andirivieni da casa di Sarah, che ne è seguito.
Inoltre, la Spagnoletti ha spiegato: che, in occasione del suo arrivo a casa Misseri, il cancelletto d’ingresso era chiuso, la porta del garage, invece, presentava le ante centrali aperte, per strada v’erano entrambe le auto della famiglia (ovvero la “Marbella” rossa di Michele, più vicina al garage ed in posizione quasi obliqua, e la “Opel Astra” di sua moglie), ma non c’erano né il padre né la madre della sua amica; che, dopo essersi da lì recate per andare a casa di Sarah, esse sono ritornate presso l’abitazione di Sabrina, e qui ella ha visto Misseri Michele accovacciato vicino alla “Marbella”, chino su quello che le è apparso un attrezzo agricolo metallico; che, nell’occasione, Sabrina ha chiesto al padre se avesse visto Sarah, ma questi, girando solo il collo, le ha risposto di no; che esse sono perciò ritornate a casa della ragazzina e poi, dopo un passaggio dall’abitazione di una zia, si sono recate, ancora una volta, a casa Misseri, dove la porta del garage era sempre aperta, tutt’e due le macchine erano sempre presenti (la “Marbella”, tuttavia, spostata), e dove, però, essa teste non ha più visto il Misseri, ma soltanto sua moglie, che è uscita dal cancelletto e si è messa in macchina con Sabrina, che nel frattempo l’aveva allertata telefonicamente.

Secondo il TdR l’assassina di Sarah Scazzi sarebbe Sabrina Misseri. Ora, dando per buona questa interpretazione, non si spiegano due azioni che Sabrina ha compiuto nella veste di assassina. A quel che dicono i giudici Sabrina ha avuto molto sangue freddo sia in fase peri-mortem, quando uccideva la cugina, sia nelle prime fasi post mortem quando subito dopo aver compiuto l’omicidio ha la freddezza di rispondere a un sms della Cimino per crearsi un alibi. Tuttavia, in presenza di Mariangela compirebbe un’azione stupida. Proprio di fronte al garage, con l’amica in macchina, quindi anch’essa a pochi metri dal garage, dove è appena stata uccisa Sarah e dove si trova ancora il suo cadavere, fa squillare il telefono! Che il telefono squilli non è Sabrina a dircelo ma sia i tabulati telefonici che lo stesso Michele Misseri. Il telefono di Sarah squilla, sette-otto squilli fino a che non si inserisce la segreteria telefonica. Sette-otto squilli! Non uno o due, ma sette o forse otto. Cioè, la probabile assassina fa squillare il telefono della sua vittima in presenza di un’estranea con il rischio che questa possa sentirlo. Tuttavia, Mariangela non sente nulla, né sente nulla Sabrina. È stato un puro caso che questi squilli non si siano sentiti in strada. Se così fosse stato, se Mariangela avesse udito gli squilli, ella avrebbe individuato dove stava il cellulare di Sarah e quindi Sarah. È credibile che un’assassina dotata di tale sangue freddo compia un’azione così sciocca? Non solo, ripete il numero di Sarah, e non sappiamo se ancora presso il garage o meno, due minuti dopo. Ma questa volta il cellulare risulterà spento. Probabilmente Michele stesso fa cadere volutamente o meno il telefonino a terra sicché si tacca la batteria.
Questo il primo errore dell’assassina. Ma ne fa un secondo.
Le due amiche si recano dalla madre di Sarah, non su iniziativa di Sabrina bensì su sollecitazione di Mariangela. Dunque, non è Sabrina a proporre di allontanarsi da casa sua, quindi dalla scena del crimine, ma l’amica. Certo, potrebbe aver anticipato le intenzioni di Sabrina, ma fatto sta che non è Sabrina a chiedere di allontanarsi. Se Sabrina è l’assassina, lei sa che mentre sono via suo padre sta cercando di occultare il cadavere di Sarah. Sarebbe dunque logico che Sabrina con una scusa rimanesse il più a lungo possibile presso casa Scazzi o quanto meno proponesse a Mariangela di fare un giro per cercare la cugina scomparsa. Invece, dieci minuti dopo, Sabrina e Mariangela sono di nuovo presso casa Misseri. Questa volta Mariangela vede Michele Misseri e lo scorge aggeggiare proprio presso la Seat Marbella dove ha appena caricato il corpo della nipote. Se Sabrina è l’assassina, certo fa un azzardo a riportare l’amica sulla scena del crimine mentre suo padre è in piena fase di occultamento di cadavere. Se invece Sabrina è del tutto innocente queste due azioni, lo squillo prima, il repentino ritorno a casa dopo, sono azioni del tutto normali.
Riepilogando: i tempi sono a favore di Michele Misseri. Il teatro del crimine è più ragionevole che fosse frequentato da Michele Misseri. L’arma del delitto appartiene a Michele Misseri e certamente è più logico che l’avesse lui a portato di mano piuttosto che la figlia. Infine ci sono queste azioni assolutamente incongrue da parte di Sabrina in veste di assassina ma perfettamente congrue se innocente.

Nell’incidente probatorio si insiste sullo squillo che Sabrina effettua per chiamare Sarah. Si interroga sulla questione e Michele Misseri risponde che prima ha coperto la bambina con il cartone, poi le ha sfilato la cintura dal collo e proprio in quel mentre squilla il cellulare di Sarah. Lui, afferma, che non si era accorto del telefonino.

Tutto questo è credibile fino a un certo punto. Infatti, ai giudici sembra strano che prima abbia coperto la ragazzina con un cartone e poi  abbia sfilato la cintura che era ancora serrata al collo della povera Sarah. Sembrerebbe più logico il contrario. Non si soffermano però minimamente sul fatto che se questa scena noi la immaginiamo in solitaria, ovvero come unico protagonista del gesto criminoso Michele Misseri, la trama che racconta potrebbe avere un significato. Egli si preoccupa di occultare il cadavere perché qualcuno potrebbe arrivare da un momento all’altro. Le uniche persone che potrebbero sorprenderlo sono sua moglie e sua figlia.  Recuperare la cintura è un gesto di secondaria importanza. Può farlo con calma dopo. Ora, è indispensabile nascondere il corpo. Questa è una necessità talmente impellente da fargli dimenticare di disattivare in qualche modo il cellulare che, infatti, squilla perché Sabrina, e ripeto, Sabrina, fa squillare mettendolo in seria difficoltà tanto che è costretto a prendere di volata il telefonino e non sapendo come spegnerlo ne stacca la batteria. In questa ottica la narrazione funziona. Altrimenti stride, non ha senso. Infatti proviamo a leggere il tutto vedendo Sabrina rea dell’omicidio.
Innanzitutto non si spiega la necessità di occultare il cadavere immediatamente se la figlia sta facendo il palo fuori. Non si capisce addirittura una cosa che dovrebbe essere ancora più logica: chiudere la porta del garage. Questa non viene chiusa perché fra l’atto omicidiario del Misseri e l’intervento di Sabrina e Mariangela per strada intercorrono pochissimi minuti per cui egli rimane prigioniero all’interno della scena stessa del crimine. Inoltre, se Sabrina fosse stata colpevole come mai non aiuta il padre almeno a posare il cartone sul corpo della ragazza, anche se, ripeto, in questo caso non si capisce il bisogno, dato che avrebbero potuto chiudere le ante del garage? E come mai Sabrina non solo non recupera il cellulare di Sarah ma lo fa addirittura squillare in presenza dell’amica Mariangela che ha parcheggiato a ridosso del garage? Ribadiamo: se non ci fosse stato il motore della macchina della Spagnoletti acceso, probabilmente il cellulare sarebbe stato udito. 

Parte quinta: l'arma del delitto

L’arma del delitto

Nella sua prima confessione Michele Misseri afferma che ha ucciso Sarah con una corda. Sarà la perizia medico legale a stabilire che in realtà si tratta di una cintura. Probabilmente unisex ma piuttosto da uomo che da donna come recita la perizia medico legale: in caso si trattasse di una cintura comunque le dimensioni sono consistenti con un cintura di foggia più tipicamente maschile. La domanda è: che ci fa una cintura in un garage? Se è stata Sabrina a uccidere Sarah vorrebbe dire che presa dall’ira, ha avuto a portata di mano una cintura e l’ha usata. Ma doveva essere così arrabbiata che ha tenuto fermo nel suo proposito per due minuti e con il cellulare che nel frattempo riceveva sms. Insomma, nulla ha disturbato Sabrina nell’uccidere, né il vedere la cugina morire, né il suono del sms arrivato sul cellulare, né la preoccupazione che Mariangela stava per arrivare da un momento all’altro. Dunque, riepilogando, una serie di eventi poco chiari hanno creato questo dramma: un incontro non spiegabile nel garage, un alterco nato in modo improvviso e anche questo non spiegabile, un’arma del delitto veramente impropria per una che ha perso le staffe. Non sarebbe stato più logico che Sabrina, se proprio avesse avuto a disposizione la cintura, nella rabbia non l’avesse usata per picchiarla? Inoltre la cintura è stata usata in modo proprio da uccidere, infatti la cinta era infilata nella fibbia (senza però che l’ardiglione fosse inserito nei fori) ed era stato fatto un solo giro intorno al collo della vittima.  Riepilogando, la punta della cintura viene fatta passare nella fibbia, quindi, posta al collo di Sarah e tirando l’estremità della cintura questa si serra e la soffoca fino a ucciderla. Un’azione che richiede mi sembra piuttosto freddezza e volontà di uccidere. O forse, si direbbe meglio, necessità di uccidere.
Misseri asserisce che la cintura in garage era appesa  a un chiodo, stava lì alla bisogna. Sarei curioso di sapere quante persone tengono appese nei propri garage cinture alla bisogna. Comunque sia, se volgiamo dare per buona questa versione, la cintura era un'arma d'occasione  reperita sul posto da Sabrina. Questo perché si tratta di una cintura da uomo. 
Passiamo a Michele, se è stato lui a uccidere il discorso ha un andamento più logico. Cosa succede, proviamo a immaginarlo: Sarah subisce un approccio sessuale non gradito, si gira per uscire ventilando forse l’intenzione di dire tutto a Sabrina. Il Misseri si vede perduto, si sfila la cintura dai pantaloni, ne fa un cappio e mentre la nipote è girata glielo avvolge al collo. A questo punto non può più tornare indietro. L’accusa per Misseri è infamante, lui che è sempre stato un uomo mite. Sarah, non avrebbe alcun motivo per mentire, verrebbe creduta. Sarah deve morire.
La cintura è da uomo. Misseri è un uomo. La cintura non è un oggetto consueto da trovarsi in un garage. Misseri poteva benissimo averla attaccata al pantalone. Fra le due probabilità, qual è quella più alta? Non solo, Misseri poteva essersela già slacciata per l’approccio sessuale.
Ma perché Misseri ha negato in un primo tempo che si trattava di una cintura? Lui dice per evitare che gli inquirenti cercassero l’arma del delitto. Mi sembra una bugia, Anzi, asserendo che Sarah era stata uccisa con la sua cintura avrebbe avvalorato ancora di più la tesi della sua colpevolezza. Se lo ha taciuto, forse è perché voleva far credere a un gesto d’impeto. La rappresentazione che egli si sfila la cintura appare molto più sordida come gesto anche perché è molto più vicino ad un’azione libidinosa. Ammette in un secondo tempo che si tratta di una cintura perché la perizia medico legale lo asserisce. E lui di fronte a questo non può smentire. Peccato, però, che i giudici del TdR non abbiano visto lui con in mano la propria  cintura piuttosto che una improbabile Sabrina con in mano la cintura del padre. 

Parte quarta: la scena del crimine

La scena del crimine.



Dietro la SEAT rossa c'è il garage. Sarah proveniva dalla direzione dei cancelli




In questo schema in celeste il garage, in verde scuro l'abitazione con gli ambienti. Quella rossa è la macchina di Michele Misseri posta a ridosso della porta del garage. La freccia indica la direzione dalla quale proveniva Sarah. Come si vede non aveva alcun motivo per entrare nel garage proseguendo oltre i cancelli della casa .


per ingrandire le immagini clicca sopra


Dove è stata uccisa Sarah?

Qualunque sia la verità, chiunque sia l’assassino, Sabrina o Michele, la piccola Sarah può essere stata uccisa solo nel garage. Infatti, Michele lo ribadisce in tutte e tre le versioni. Del resto non può essere che così. Se l’omicidio fosse avvenuto in casa da parte di Michele, Sabrina e sua madre, Cosima, avrebbe pur udito qualcosa. A maggior ragione se fosse stata Sabrina a uccidere poiché in questo caso il litigio avrebbe richiamato l’attenzione sia di Michele che della moglie. Cosima Serrano dice che stava risposando ma sentiva tutto. Eppure non ha udito il campanello squillare. Né lo ha sentito Michele nell’ipotesi che vede Sabrina come esecutrice, né lo ha sentito Sabrina se l’assassino è Michele. Non c’è via di scampo, Sarah non ha suonato il campanello del cancelletto. Possiamo anche ammettere che poteva non avere bisogno di suonare perché era tutto aperto, sia cancello che portone ma in ogni caso un’eventuale aggressione sarebbe stata udita in casa, chiunque fosse stato l’aggressore.
Mentre è un po’ difficile credere che Sabrina abbia aspettato Sarah sulla strada, dato che non se ne comprende il motivo, Mariangela deve arrivare ma non si sa quando - e in ogni caso perché aspettare sotto la calura estiva e non comodamente a casa? - non abbiamo alcuna difficoltà a ritenere che il Misseri fosse già sulla strada e proprio nei pressi del garage. Lo sappiamo perché il garage è aperto, anche se lui dichiara che è sempre aperto dato che nessuno va a rubare. Ma questa è una sua affermazione che bisognerebbe vedere se corrisponde a verità. In ogni caso, proviamo anche a credergli, il garage rimane aperto come sempre. Anche se questo dato è esatto, non si capisce perché le due cugine si siano recate in garage dal momento che Mariangela sarà lì a minuti. Assai più ovvio che traffichi Michele presso il garage dove ha tutti i suoi attrezzi piuttosto che Sabrina la quale è in procinto per andare al mare e non ha nessuna ragione per recarsi nel garage. Anzi, Sabrina appare piuttosto sottesa a non perdere tempo dato che sollecita la cugina a sbrigarsi. Lo fa immediatamente dopo che Mariangela le invia il primo sms, e non avendo risposta da Sarah le rimanda un sms di sollecito. Non sembra una persona che ha una qualche preoccupazione che non sia quella di andare al mare. Non abbiamo infatti considerato un aspetto del problema. Mariangela lancia il primo messaggio che dà l'avvio alla scampagnata al mare alle 14:23. Da questo momento sabrina si attiva per avvisare Sarah. Secondo il TdR , Sarah sarebbe giunta più o meno verso le 14:30. Secondo me almeno alle 14:33. Ma lasciamo perdere, per confutare uan tesi accettiamola in toto. Dunque, se Sarah è giunta alle 14:30 presso l'abitazione dei Misseri avrebbe trovato sabrina già in strada. Ma Sabrina, a sua volta, non avrebbe dovuto prepararsi per andare al mare? Il TdR sottolinea la puntualità di Sarah. Ma ribadisce anche la non puntualità di Sabrina, la quale si fa sempre aspettare. In questa ciircostanza, dunque, Sarah rispetta i canoni. Ma Sabrina no, poiché nonostante la proverbiale pigrizia in sette minuti è già pronta per andare al mare e si fa trovare in strada non si sa per quale motivo. Se alle 14:30 Sarah giunge a destinazione, le due si recano subito in garage. Il litigio deve essere immediato poiché Sabrina alle 14:31:44 riceve un sms dalla Cimino alla quale non risponde. Risponderà alle 14:35:37. Ma secondo il TdR, a quell'ora Sarah è già morta. Riepilogando, il tutto si svolge in circa un minuto. Vogliamo togliere almeno 30 secondi perché le due si scambiano un saluto e vanno in garage? Un minuto dopo la Cimino invia un sms ma Sabrina non risponde. Sta già litigando. O forse sta già uccidendo. Comunque sia quattro minuti dopo risponde: deu minuti per uccidere, due minuti per litigare. Credibile? 

Le cose cambiano, se inquadriamo il Misseri che non ha nessuna interruzione temporale,.In questo caso, è molto probabile che casualmente i due si incontrano sul marciapiede. Misseri stava recandosi in garage per prendere qualche cosa prima di andare nel campo a raccogliere i fagiolini con suo cognato con il quale in genere si vede sempre alle 15:00. Nota l'abbigliamento della ragazza. Si eccita, la indirizza nel garage forse convincendola che Sabrina sia lì o con qualche altra richiesta. Quello che sappiamo è che Sarah morirà nel garage quindi in un modo o nell’altro è lì che si reca.
Il TdR fa notare che Sarah non avrebbe avuto alcuna ragione di accedere al garage perché dalla direzione dalla quale proveniva avrebbe incontrato il cancelletto della casa prima del garage. Quindi nel garage deve esserci andata perché spinta o convinta da qualcuno. E su questo siamo d’accordo. Però il TdR non spiega la ragione che avrebbe spinto Sabrina a recarsi in garage con la cugina. Invece, sappiamo perché lo avrebbe fatto Misseri, e lui stesso a dircelo: per libidine. Cercava qualcosa che non avrebbe ottenuto dalla nipote. Insomma, con un inganno invita la nipote nel garage. Prova un approccio, viene respinto, Sarah fa per uscire, a questo punto Misseri teme che vada dalla figlia a dire tutto e non trova lì  per lì altro mezzo per fermarla che ucciderla.
Nell’ipotesi invece che sia stata Sabrina a uccidere l’unico motivo che potrebbe averla spinta sarebbe stato un atto di rabbia conseguente a una gelosia poco repressa. Il TdR, però, non spiega perché le due cugine non siano esplose in un litigio per l’intera mattinata, infatti sono state insieme dalle 09:30 alle 12:30, e si devono essere lasciate comunque con una certa calma se dopo due ore hanno deciso di recarsi al mare insieme. Cosa potrebbe aver fatto scattare tanta ira in Sabrina in modo così improvviso? Il TdR non lo spiega, ma dovrebbe dato che la sta accusando di omicidio e le fa rischiare trent’anni di galera. Dovrebbe quanto meno dare una spiegazione plausibile. Ma non lo fa.

Parte terza: analisi criminologica. I Tempi

Adesso possiamo iniziare l’analisi criminologica del caso

I TEMPI

C’è un tempo prima della morte, un tempo durante la morte e un tempo dopo la morte.
La vicenda si svolge come se fosse la proiezione di un film muto. Non ci sono parole ma solo semplici didascalie e rumori.

Pomeriggio del 26 agosto 2010 ad Avetrana (Ta)
Ore 14:23 sms ”il tempo di mettere il costume e vengo” (Mariangela versus Sabrina)
Ore 14:24: sms “avviso Sarah?” (Sabrina vs Mariangela)
Ore 14:24: sms “ok” (Mariangela vs Sabrina)
Ore 14:25:08 sms “dobbiamo andare al mare” (Sabrina vs Sarah)
Ore 14:28:13 sms “ma non lo hai letto il primo” (Sabrina vs Sarah
Ore 14:28:26 squillo (Sarah vs Sabrina)
Ore 14:28:40 sms “sto tentando in bagno” (Sabrina vs Mariangela)
Ore 14:31:44 sms Cimino vs Sabrina
Ore 14:35:37 sms Sabrina vs Cimino
Ore 14:39:   sms “sono pronta” (Sabrina vs Mariangela)
Ore 14:42:48 squillo Sabrina vs Sarah (si inserisce la segreteria telefonica)
Ore 14:44.24 squillo Sabrina vs Sarah (cellulare utenza Sarah Scazzi disattivato)

Nella fascia arancione abbiamo il tempo prima della morte (o ante mortem); in quella verde il tempo durante la morte (o peri mortem); in quello azzurro il tempo dopo la morte (o post mortem). Questo secondo la ricostruzione che ne fa il TdR alla luce dell’incidente probatorio di Michele Misseri avvenuto il 15.11.2010.

Le attrici di questi scambi di sms e squilli telefonici:
Mariangela Spagnoletti: amica intima di Sabrina.
Sabrina Misseri (22 anni): abita in via Deledda 22.
Sarah Scazzi (15 anni): cugina di Sabrina abita in via secondo Verdi
Cimino: una cliente di Sabrina.

I tabulati sopra riportati sono elementi oggettivi di questo dramma. Ora, facciamo finta che non sappiamo nulla dell’intera vicenda e cerchiamo di leggere questi dati così come ci vengono offerti e vediamo cosa ne possiamo trarre fuori.
Si capisce che le tre amiche devono recarsi al mare.
Mariangela invia un sms a Sabrina avvisandola che sta per partire. Dunque, deduciamo che costei si recherà da Sabrina. Questa a sua volta le chiede se è veramente pronta domandandole se per caso deve avvisare anche la cugina Sarah. Mariangela conferma con un laconico ok.
Sabrina allora invia un sms a Sarah di cui non abbiamo il testo ma dal quale si evince che la invita a recarsi da lei.
Dal momento che Sarah non risponde, Sabrina dopo tre minuti le invia un secondo sms per avere conferma che ha ricevuto il messaggio. In 13 sec Sarah le fa uno squillo che sta a significare che anche lei sta per arrivare. Dopo soli 14 sec Sabrina invia un sms a Mariangela il cui significato non è chiaro ma è probabile che stesse per scrivere qualcosa che lo squillo di Sarah ha interrotto e forse lei ha inavvertitamente inviato un testo incompleto all’amica.
Alle 14:31 una cliente di Sabrina le invia un sms, anche di questo testo ignoriamo il tenore. Ma siccome la risposte di Sabrina giunge dopo 4 minuti è chiaro che in questo lasso di tempo lei è impegnata a fare qualcosa.
Passano ancora 4 min è Sabrina manda un sms a Mariangela avvisandola che lei è già pronta. Forse vuole sollecitare l’amica a fare presto.
Tre minuti dopo Sabrina cerca di contattare Sarah ma il telefono squilla a vuoto. Questo tentativo dimostra che Sarah è in ritardo nonostante avesse avvisato che stava per arrivare. Ma dimostra anche che Sabrina vuole parlare con Sarah e non più avere un semplice scambio di sms- squilli.
Sabrina riprova dopo altri due minuti a richiamare la cugina. Ma in questo caso il cellulare risulterà spento… il mistero della scomparsa di Sarah scazzi è iniziato.

Gli elementi che dobbiamo aggiungere sono i seguenti: le abitazioni delle due cugine distano circa 700 mt che a piedi, a passo svelto, si coprono in 5 min. Mariangela arriverà in macchina, insieme a lei ci sarà la sorella più piccola. Dunque, due persone si muovono dalle loro abitazioni (Mariangela e Sarah) mentre un’altra rimane a casa ad aspettare (Sabrina). Una delle due andrà a piedi (Sarah) mentre l’altra giungerà in macchina (Mariangela). Il tragitto che Mariangela farà in auto coprirà buona parte di quello che quasi contemporaneamente Sarah sta facendo a piedi.


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I tabulati non ce lo dicono ma quando Sabrina effettuerà la chiamata a Sarah, Mariangela è presente. Dunque, questa per arrivare a casa Misseri impiegherà 19 min. Se come abbiamo detto i percorsi di Sarah e Mariangela coincidono nella parte finale avrebbero dovuto incontrarsi strada facendo, a meno che l’una non è in netto anticipo rispetto all’altra. Ad essere in anticipo è proprio Sarah. Quando Mariangela percorre gli ultimi metri per giungere da Sabrina, la piccola Sarah quei metri li ha già percorsi. Già… ma quanto tempo prima?
Sarah fa uno squillo a Sabrina alle 14:28:13. I ripetitori dicono che tale squillo è stato inviato in un tratto fra vicolo Secondo Verdi e via Deledda. Dove di preciso? Secondo i giudici del TdR ciò sarebbe avvenuto quasi a ridosso dell’abitazione di Sabrina. In sostanza asseriscono che Sarah era quasi giunta a casa Misseri quando ha fatto lo squillo. Lo deducono da due cose: Sarah era sempre in anticipo sugli appuntamenti e… altrimenti non rimane molto tempo perché Sabrina uccida Sarah. Poiché, Sarah, per chi non lo sapesse, verrà uccisa nel garage di casa Misseri in quella fascia oraria contraddistinta dalla fascia verde. Però, c’è da precisare che il TdR basa questi dati sulla testimonianza di Michele Misseri. Il Misseri sarà il reo confesso della morte di sua nipote. Nella sua primigenia confessione. In una seconda versione egli si accusa sempre dell’omicidio ma in correità con la figlia Sabrina. In una terza e definiva versione egli dirà che unica autrice del delitto è Sabrina. Dunque, quest’uomo da protagonista assoluto dell’omicidio diventa poi comprimario e infine semplice comparsa. La figura della figlia, invece seguirà un percorso opposto;da comparsa a comprimaria a protagonista assoluta. Il TdR ha voluto credere alle parole del Misseri vedendo in questa evoluzione un percorso di pentimento che invece a noi, sincerante, non convince minimamente. E vediamo perché.

Le linee temporali

Rappresentiamo graficamente i tempi d’azione dei protagonisti.

Linea temporale base

14:28:13                    14:28:26             14:31:44              14:35:37          14:39      14:42:48 
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Questa è la linea temporale base, inizia alle ore 14:28:13 (squillo secondo sms di Sabrina a Sarah) e termina alle ore 14:42:48 (momento in cui Sabrina cerca di contattare Sarah in presenza di Mariangela). In tutto sono 14 minuti e 39 secondi. La linea rossa corrisponde al periodo critico, ossia è il tempo in cui Sarah scompare e viene uccisa e corrisponde a 14 minuti e 22 secondi.

Il tempo di Sarah

14:28:13                    14:28:26             14:31:44              14:35:37          14:39      14:42:48 
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14:28:13                    14:28:26                                                                                 14:42:48 
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Quello che sappiamo è che Sarah riceve un sms alle 14:28:13 e che dopo 13 sec invia uno squillo a Sabrina. Dopodiché la sua linea temporale si interrompe bruscamente. Non sappiamo cosa le sia accaduto dopo le 14.28:26. O meglio lo sappiamo ma non ne conosciamo i particolari. 

Il tempo di Sabrina

14:28:13                    14:28:26             14:31:44              14:35:37          14:39      14:42:48 
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14:28: 13                   14:28:26             14:31:44              14:35:37          14:39      14:42:48 
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Il tempo di Sabrina è una linea spezzata: c’è un segmento che corrisponde al tempo in cui Sarah sparisce e viene uccisa (linea blu) e un segmento che vede Sabrina espletare un depistaggio (linea punteggiata verde). Dunque, secondo il TdR per l’azione omicidiaria abbiamo a disposizione esattamente 7 min e 11 sec e per il depistaggio altri 7 min e 11 sec. I due segmenti sono perfettamente identici. Abbiamo contato dalle 14:28:26, ossia dal momento in cui Sarah invia lo squillo di conferma, sino alle 14:35:37, quando Sabrina invia un sms alla sua cliente Cimino in risposta ad un sms di questa alle ore 14:31:44, cioè nel momento in cui Sarah veniva uccisa, sempre a parere del TdR.
Forse 7 min e 11 sec sono sufficienti per litigare, strangolare, depistare. Allora sottraiamo i minuti per capire in quanto tempo è avvenuto il tutto secondo quanto espresso dal TdR. Due minuti ci vogliono per strangolare Sarah, questo asserisce il medico legale. Dunque rimangono 5 minuti e 11 sec. Poniamo 11 sec per leggere e inviare un sms alla Cimino, e stiamo stretti. Rimangono 5 minuti. Questo tempo è tutto da dedicare al litigio. Ma sono proprio 5 minuti? Come si fa a dirlo? Sarah ha inviato lo squillo alle 14:28:26 ma non è ancora giunta in casa Misseri. Il TdR dice che era quasi giunta a destinazione. Ma come fa a dirlo? Lo deduce dal fatto che Sabrina deve essere l’assassina. Solo se è stata lei ad uccidere, Sarah doveva essere vicino a casa Misseri. Infatti, se poniamo che Sarah abbia inviato il messaggio appena uscita di casa, siccome ci vogliono 5 minuti a piedi per giungere da via Secondo Verdi a via Deledda 22, il tempo per litigare si esaurisce del tutto. Non rimane neppure un secondo per una parola. Il TdR ha fatto un azzardo nel considerare che Sarah era già quasi arrivata a casa Misseri. Perché se così non fosse, un’innocente è in carcere e un assassino rischia di uscire quanto prima dalla galera. I  giudici dicono anche che Sarah era piuttosto puntuale, anzi arrivava sempre in anticipo. Ma in questo caso in anticipo su quale tempo? A dare il via alla partenza per il mare è stata infatti Mariangela. Non c’era un orario esatto al quale attenersi. Ma vogliamo credere al TdR e dire che Sarah era già quasi giunta. Dove poteva trovarsi quando ha inviato lo squillo? Proprio a pochi metri non doveva essere altrimenti avrebbe evitato lo squillo, tanto stava per suonare il campanello. Chi invierebbe uno squillo di conferma quando oramai è a pochi passi dall’appuntamento? Allora diciamo, per venire incontro al TdR, che Sarah ci abbia impiegato almeno un minuto per giungere a casa Misseri dopo lo squillo. Rimangono 4 minuti. In 4 minuti le due ragazze si sono spostate in garage e hanno litigato.  Il TdR non spiega perché Sabrina avrebbe dovuto aspettare Sarah sulla strada, perché sono andate in garage, perché hanno litigato, cosa Sarah abbia detto a Sabrina di tanto offensivo da indurre la cugina a sopprimerla. Sappiamo comunque che Sabrina riceve un sms dalla Cimino e non risponde subito. Per il TdR perché in quel momento o sta litigando o sta uccidendo Sarah. Una cosa è certa, Sabrina ha con sé il cellulare quando litiga con Sarah, perché subito dopo averla uccisa invia l’sms alla Cimino. Questo cosa vuol dire? Vuol dire che o stanno litigando o la sta uccidendo, comunque sia Sabrina sente che qualcuno le sta inviando un sms. Deve averlo sentito altrimenti non avrebbe poi risposto, a meno di supporre che subito dopo aver ucciso la cugina si preoccupa di sapere se qualcuno le ha inviato un sms, forse Mariangela. Comunque sia, dopo aver ucciso, Sabrina guarda il cellulare. E risponde alla Cimino. Insomma, secondo tale ricostruzione, Sabrina perde il totale controllo delle sue azioni, ma esprime un notevole sangue freddo quando in pochi secondi riprende coscienza e pensa subito al depistaggio. Una mente criminale perfetta ma poco credibile.
Dalle 14:35:37 alle 14:42:48, il secondo segmento della linea temporale di Sabrina, c’è un ulteriore intervallo di 7 minuti e 11 sec. I due segmenti, come abbiamo detto, sono esattamente uguali, spaccano il secondo. Le capacità criminali di Sabrina sono notevoli, in 7 min e 11 sec ha ucciso ed effettuato un depistaggio, in altrettanti 7 min e 11 sec va dal padre, lo sveglia, gli dice che è successo qualcosa senza specificargli cosa. Michele Misseri va con lei, vede il corpo di Sarah, le chiede sommariamente cosa sia accaduto, Sabrina glielo spiega in pochi secondi. Lui decide all’istante che si prenderà la colpa. Sabrina è soddisfatta. Ma non sono passati 7 min e 11 sec. In realtà solo 3 minuti e 23 secondi. Già, perché alle 14:39 Sabrina invia un sms a Mariangela dicendole che è pronta, segno che tutto quello che c’era da fare con il padre era già stato concordato. 3 minuti e 23 secondi! Credibile? Non mi pare proprio.
Quello che non abbiamo analizzato invece è la linea temporale di Michele Misseri.

Il tempo di Michele Misseri

14:28: 13                   14:28:26             14:31:44              14:35:37          14:39      14:42:48 
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14:28:13                    14:28:26                                                                                14:42:48 
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Come si vede Michele Misseri non ha linee spezzate, ovvero non sappiamo, nell’ipotesi che lui sia l’assassino, in quale momento abbia agito. Non vi sono impedimenti alla sua azione, non riceve sms, squilli, telefonate. Nulla di nulla, né lui invia sms, squilli o effettua chiamate. Michele Misseri potrebbe avere aggredito e ucciso Sarah in qualsiasi momento e senza che nessuno lo abbia mai disturbato. Nella ricostruzione dei tempi che fa il TdR, tutto il tempo che era di Sabrina diventa suo. Ovvero 14 min e 22 sec. Ma forse di più, perché se ad uccidere è stata Sabrina sicuramente Sarah è morta fra le 14:28:26 e le 14:35:37, se invece è stato il Misseri potrebbe averla tramortita in questi 14 minuti e 22 secondi e averla uccisa con calma dopo. Ma rimaniamo in questo arco temporale. Se a Sabrina sono occorsi 4 minuti per uccidere la cugina e 4 minuti per convincere il padre ad addossarsi la colpa, queste limitazioni temporali per Michele Misseri non esistono. Lui può avere ucciso senza una provocazione da parte di Sarah e non ha necessità di trovare un complice. Dunque come sono andate le cose?
Secondo il TdR, Sarah deve essere giunta dopo un minuto o due dallo squillo. Ammettiamo alle 14:30. al Misseri rimangono ancora 12 minuti per uccidere, a Sabrina solo 5. Inoltre, cosa importante, Michele Misseri non ha alibi, poiché asserisce che in questi minuti stava dormendo sulla sdraio. Ma vedremo poi la questione degli alibi.