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sabato 18 dicembre 2010

Parte sesta: le strane azioni post-mortem di Sabrina assassina

Azioni post mortem

Sappiamo che Michele Misseri ha nascosto il cadavere di Sarah Scazzi. Su questo non ci sono dubbi. Chiunque l’abbia uccisa, è stato però lui ad occuparsi del’occultamento. Ma torniamo a quel garage, a quella strada, a quell’ora. Cosa è accaduto quando Mariangela è giunta da Sabrina? Prendiamo il testo delle motivazioni del Riesame:

Oltre a questo, però, la Spagnoletti allega con certezza altre circostanze, indubbiamente negative per la sua amica, ovvero che: a) quest’ultima, a differenza di quanto solitamente accadeva, s’è fatta trovare già per strada, con la borsa e l’asciugamano del mare nelle mani, sicché ella non è neppure scesa dalla macchina; b) Sabrina era visibilmente agitata per l’assenza di Sarah e, nel montare in macchina ed immediatamente dopo, ha effettuato due telefonate all’apparecchio della cugina: alla prima delle quali – a dire della stessa Sabrina – sarebbero seguiti sei-sette squilli a vuoto [si tratta della citata chiamata delle ore 14:42:48 ricevuta dalla Scazzi a seguito della quale il Misseri si era accorto della presenza del telefono della nipote a circa 20 cm. dal cadavere, n.d.e.]; mentre, alla seconda, il telefono sarebbe risultato irraggiungibile [la chiamata risale alle 14:44:24 allorché la batteria si era oramai staccata dal telefono dopo che il Misseri lo aveva raccolto, n.d.e.]; c) subito dopo questi tentativi di chiamata, e quindi dopo appena una decina di minuti dal mancato appuntamento, Sabrina durante il loro tragitto in auto, ha inaspettatamente esclamato “l’hanno presa, l’hanno presa”, e tale affermazione avrebbe poi insistentemente ripetuto durante l’andirivieni da casa di Sarah, che ne è seguito.
Inoltre, la Spagnoletti ha spiegato: che, in occasione del suo arrivo a casa Misseri, il cancelletto d’ingresso era chiuso, la porta del garage, invece, presentava le ante centrali aperte, per strada v’erano entrambe le auto della famiglia (ovvero la “Marbella” rossa di Michele, più vicina al garage ed in posizione quasi obliqua, e la “Opel Astra” di sua moglie), ma non c’erano né il padre né la madre della sua amica; che, dopo essersi da lì recate per andare a casa di Sarah, esse sono ritornate presso l’abitazione di Sabrina, e qui ella ha visto Misseri Michele accovacciato vicino alla “Marbella”, chino su quello che le è apparso un attrezzo agricolo metallico; che, nell’occasione, Sabrina ha chiesto al padre se avesse visto Sarah, ma questi, girando solo il collo, le ha risposto di no; che esse sono perciò ritornate a casa della ragazzina e poi, dopo un passaggio dall’abitazione di una zia, si sono recate, ancora una volta, a casa Misseri, dove la porta del garage era sempre aperta, tutt’e due le macchine erano sempre presenti (la “Marbella”, tuttavia, spostata), e dove, però, essa teste non ha più visto il Misseri, ma soltanto sua moglie, che è uscita dal cancelletto e si è messa in macchina con Sabrina, che nel frattempo l’aveva allertata telefonicamente.

Secondo il TdR l’assassina di Sarah Scazzi sarebbe Sabrina Misseri. Ora, dando per buona questa interpretazione, non si spiegano due azioni che Sabrina ha compiuto nella veste di assassina. A quel che dicono i giudici Sabrina ha avuto molto sangue freddo sia in fase peri-mortem, quando uccideva la cugina, sia nelle prime fasi post mortem quando subito dopo aver compiuto l’omicidio ha la freddezza di rispondere a un sms della Cimino per crearsi un alibi. Tuttavia, in presenza di Mariangela compirebbe un’azione stupida. Proprio di fronte al garage, con l’amica in macchina, quindi anch’essa a pochi metri dal garage, dove è appena stata uccisa Sarah e dove si trova ancora il suo cadavere, fa squillare il telefono! Che il telefono squilli non è Sabrina a dircelo ma sia i tabulati telefonici che lo stesso Michele Misseri. Il telefono di Sarah squilla, sette-otto squilli fino a che non si inserisce la segreteria telefonica. Sette-otto squilli! Non uno o due, ma sette o forse otto. Cioè, la probabile assassina fa squillare il telefono della sua vittima in presenza di un’estranea con il rischio che questa possa sentirlo. Tuttavia, Mariangela non sente nulla, né sente nulla Sabrina. È stato un puro caso che questi squilli non si siano sentiti in strada. Se così fosse stato, se Mariangela avesse udito gli squilli, ella avrebbe individuato dove stava il cellulare di Sarah e quindi Sarah. È credibile che un’assassina dotata di tale sangue freddo compia un’azione così sciocca? Non solo, ripete il numero di Sarah, e non sappiamo se ancora presso il garage o meno, due minuti dopo. Ma questa volta il cellulare risulterà spento. Probabilmente Michele stesso fa cadere volutamente o meno il telefonino a terra sicché si tacca la batteria.
Questo il primo errore dell’assassina. Ma ne fa un secondo.
Le due amiche si recano dalla madre di Sarah, non su iniziativa di Sabrina bensì su sollecitazione di Mariangela. Dunque, non è Sabrina a proporre di allontanarsi da casa sua, quindi dalla scena del crimine, ma l’amica. Certo, potrebbe aver anticipato le intenzioni di Sabrina, ma fatto sta che non è Sabrina a chiedere di allontanarsi. Se Sabrina è l’assassina, lei sa che mentre sono via suo padre sta cercando di occultare il cadavere di Sarah. Sarebbe dunque logico che Sabrina con una scusa rimanesse il più a lungo possibile presso casa Scazzi o quanto meno proponesse a Mariangela di fare un giro per cercare la cugina scomparsa. Invece, dieci minuti dopo, Sabrina e Mariangela sono di nuovo presso casa Misseri. Questa volta Mariangela vede Michele Misseri e lo scorge aggeggiare proprio presso la Seat Marbella dove ha appena caricato il corpo della nipote. Se Sabrina è l’assassina, certo fa un azzardo a riportare l’amica sulla scena del crimine mentre suo padre è in piena fase di occultamento di cadavere. Se invece Sabrina è del tutto innocente queste due azioni, lo squillo prima, il repentino ritorno a casa dopo, sono azioni del tutto normali.
Riepilogando: i tempi sono a favore di Michele Misseri. Il teatro del crimine è più ragionevole che fosse frequentato da Michele Misseri. L’arma del delitto appartiene a Michele Misseri e certamente è più logico che l’avesse lui a portato di mano piuttosto che la figlia. Infine ci sono queste azioni assolutamente incongrue da parte di Sabrina in veste di assassina ma perfettamente congrue se innocente.

Nell’incidente probatorio si insiste sullo squillo che Sabrina effettua per chiamare Sarah. Si interroga sulla questione e Michele Misseri risponde che prima ha coperto la bambina con il cartone, poi le ha sfilato la cintura dal collo e proprio in quel mentre squilla il cellulare di Sarah. Lui, afferma, che non si era accorto del telefonino.

Tutto questo è credibile fino a un certo punto. Infatti, ai giudici sembra strano che prima abbia coperto la ragazzina con un cartone e poi  abbia sfilato la cintura che era ancora serrata al collo della povera Sarah. Sembrerebbe più logico il contrario. Non si soffermano però minimamente sul fatto che se questa scena noi la immaginiamo in solitaria, ovvero come unico protagonista del gesto criminoso Michele Misseri, la trama che racconta potrebbe avere un significato. Egli si preoccupa di occultare il cadavere perché qualcuno potrebbe arrivare da un momento all’altro. Le uniche persone che potrebbero sorprenderlo sono sua moglie e sua figlia.  Recuperare la cintura è un gesto di secondaria importanza. Può farlo con calma dopo. Ora, è indispensabile nascondere il corpo. Questa è una necessità talmente impellente da fargli dimenticare di disattivare in qualche modo il cellulare che, infatti, squilla perché Sabrina, e ripeto, Sabrina, fa squillare mettendolo in seria difficoltà tanto che è costretto a prendere di volata il telefonino e non sapendo come spegnerlo ne stacca la batteria. In questa ottica la narrazione funziona. Altrimenti stride, non ha senso. Infatti proviamo a leggere il tutto vedendo Sabrina rea dell’omicidio.
Innanzitutto non si spiega la necessità di occultare il cadavere immediatamente se la figlia sta facendo il palo fuori. Non si capisce addirittura una cosa che dovrebbe essere ancora più logica: chiudere la porta del garage. Questa non viene chiusa perché fra l’atto omicidiario del Misseri e l’intervento di Sabrina e Mariangela per strada intercorrono pochissimi minuti per cui egli rimane prigioniero all’interno della scena stessa del crimine. Inoltre, se Sabrina fosse stata colpevole come mai non aiuta il padre almeno a posare il cartone sul corpo della ragazza, anche se, ripeto, in questo caso non si capisce il bisogno, dato che avrebbero potuto chiudere le ante del garage? E come mai Sabrina non solo non recupera il cellulare di Sarah ma lo fa addirittura squillare in presenza dell’amica Mariangela che ha parcheggiato a ridosso del garage? Ribadiamo: se non ci fosse stato il motore della macchina della Spagnoletti acceso, probabilmente il cellulare sarebbe stato udito. 

3 commenti:

  1. Brava ottimo. Aggiungerei un altro fatto: secondo la procura Sabrina si avrebbe fatto da sola lo squillo che è partito dal cellulare di Sarah verso Sabrina alle 14.28
    Se così fosse Sabrina sarebbe così stupida da ridare il cellulare al padre? E' perchè lei stessa non toglierebbe la SIM per evitarne la localizzazione?

    A proposito di localizzazione avrei da chiederti qualcosa: non mi è chiaro se alle 14.44 il cell è semplicemente spento o senza batteria: nel secondo caso avrebbe dovuto perdere l' aggancio da qualsiasi cella. Cosa risulta in proposito dai tabulati del cellulare di Sarah? Fino a quando è agganciato ad una cella? E quale cella?

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  2. Hai fatto delle giuste osservazioni. C'è un capitolo da scrivere sulla questione del cellulare. Però ti anticipo che Misseri ha tolto la batteria. Così ha dichiarato e così pare essere poiché dalle 14:44 il telefonino di Sarah non dà più segni di vita.

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  3. scusate, ma io non penso che sabrina misseri sia innocente.Se una persona ritarda di dieci minuti non vado certo a pensare "l'hanno presa!"..mi sembra un pò strano cominciare a preoccuparsi in questo modo per un banale ritardo anche se poi così non è stato.Probabilmente sapeva cosa era successo,magari ne è stata testimone o ha partecipato attivamente come esecutrice materiale dell'omicidio ...inoltre ci sono le intercettazioni telefoniche che danno da pensare...

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